
Questo maestro del travestimento sembra riuscire a ingannare chiunque meno i tre piccoli orfani che, tentando di salvarsi, cadono sempre più in basso nella spirale di catastrofi che li vedono protagonisti.
Questa produzione Netflix riprende la famosissima serie di libri e la riadatta in varie stagioni, lasciando alla storia e ai suoi personaggi il giusto tempo per svilupparsi, decisamente un tempo più consono di quello proposto dal film con Jim Carrey.
Il discorso metanarrativo qui è alla base di tutta la serie a partire dal narratore Lemony Snicket che si fa personaggio vero e proprio, che interrompe l'avanzare degli eventi per commentare la storia e darci anticipazioni o spiegazioni.
La comicità è sottile, un po' nosense, frequenti sono i giochi di parole e un umorismo di tipo visivo.
La fa da padrone il simpaticissimo personaggio del conte Olaf con i suoi improbabili travestimenti e i suoi malvagi piani, interpretato peraltro con maestria, è un personaggio davvero carismatico e vale da solo la pena di dare una chance a questa serie tv.
La storia è intrigante e nasconde un mistero, al quale spero cominceremo ad avere risposta nella prossima stagione.
Molto interessante inoltre è il punto di vista che, essendo quello degli orfanelli, pone i bambini come fonte assoluta di intelligenza e verità, mentre presenta il mondo degli adulti come quello di grotteschi personaggi a metà tra lo stereotipo e il maniacale, che, troppo impegnati nella loro routine e nella loro idea di mondo, non riescono a scorgere la verità o ad uscire da schemi sociali o mentali prestabiliti.
Un punto di vista particolarmente interessante che si coglie bene sopratutto nei personaggi del banchiere e della zia Jacqueline.
In conclusione quindi vi consiglio di darle una chance, potrebbe sorprendervi.
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