domenica 12 febbraio 2017

San Andreas - quando la terra trema sotto i piedi

Una vostra amica appassionata di film catastrofici che vi propone una serata cinema non promette mai bene, è anche vero però che promette tante risate.
Mettete in una ciotola molto grande un Dwayne Johnson che salva le persone per mestiere pilotando elicotteri nei luoghi più impervi, una (quasi) ex moglie che con questo uomo condivide una figlia, un dramma familiare che pesa sulla coscienza dei nostri eroi e un fortuito incontro con un ragazzo e il suo fratellino.

Fatto?

Bene! Ora scuotete molto forte la ciotola fino ad arrivare ad una magnitudo di 9.6 e la vostra ricetta per un film catastrofico di scarso livello sarà conclusa. Ah, dimenticavo, inondate abbondantemente la ciotola di acqua, perché si sa, che terremoto sarebbe senza tsunami?
Il film si cala perfettamente nel genere catastrofico : volete città che crollano, palazzi che collassano e basche che sfidano le onde più improbabili? Avete tutto in un unico film.

Certo il risultato finale è che il film sembra voler strafare, non è più credibile, vuole stupire e stupire ma senza effettivamente convincere lo spettatore. Il gusto per l'eccesso e l'esagerazione rovina decisamente la pellicola. A tratti diventa talmente ridicolo da suscitare risate più che tensione.
In generale il film risulta pacchiano e troppo artificiale. Manca una vera suspense (che poi invece è ciò che caratterizza i disaster movie) : il salvataggio è sempre all'ultimo minuto, in ogni situazione, ma i personaggi rimangono sempre illesi, o al massimo graffiati. Non si crea infatti mai quella tensione, quel senso di precarietà, che in film com questi fa chiedere allo spettatore "Ce la faranno?", The Rock sembra essere troppo invincibile persino per un disastro sovrumano come questo.
Forse in questa scelta si può intravedere una ricerca di un film più intimistico, magari teso verso il dramma familiare, che però credetemi è sviluppato malissimo e anche in modo molto superficiale.

Tutto viene lasciato agli ultimi venti minuti, il lieto fine buonista che vi aspettavate dall'inizio della pellicola è lì a portata di mano come anche il finale nazionalista che presenta la bandiera a stelle e strisce e la promessa di ricostruire tutto.
Insomma 110 milioni di dollari spesi nel peggiore dei modi: una ricetta scialba e senza sale che voleva essere delicata ma resta solo insipida.
In conclusione se San Andreas voleva stupire mi dispiace ma ha fallito nell'intento, se invece voleva commuovere proponendo un dramma umano altrettanto.







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