sabato 4 marzo 2017

Il Pasto Nudo - quando la tua macchina da scrivere diventa uno scarafaggio

Il film prende spunto dall'oscuro romanzo omonimo che, composto da visoni più che caratterizzato da una vera storia, è una delle opere più emblematiche di Burroughs.

William Lee è un disinfestatore di New York, sposato con la bella Joan, dipendente dalle sostanze che il marito usa per la disinfestazione.
Un giorno l'uomo viene arrestato e ha delle allucinazioni nelle quali una blatta gli assegna la missione segreta di uccidere la moglie, in realtà una spia.
La seconda parte del fim fa riferimento ad un episodio realmente accaduto a Burroughs: Martin e Hank (che rappresentano rispettivamente Ginsberg e Kerouac) recuperano William dal suo viaggio nell'Interzona e lo spingono a finire e pubblicare il suo libro "Pasto nudo" aiutandolo anche a riordinare i suoi appunti che inoltre lo scrittore non ricordava di aver scritto.

Quella che si crea è dunque una regia frammentata, onirica, fatta di illusioni e allucinazioni, che mischia una storia ai limiti dell'immaginazione con elementi autobiografici dell'autore.
Ed è così che in una sola pellicola possiamo trovare scarafaggi giganti, viscidi alieni, loschi intrighi, corporazioni segrete e macchine da scrivere animate.

Sicuramente una delle opere più incisive e coraggiose degli anni 90', la ricerca spasmodica di un dominio su certe parti inconsce della psiche, l'uso disturbante di effetti speciali per riprodurre le visioni dovute alla droga, la destrutturazione alla quale è sottoposta ogni scena, ogni passaggio, tutto contribuisce alla creazione di un film innovativo e difficile (sia da guardare che da giudicare).

Per questo film direi che più che basarci sui gusti personali bisogna considerare la pellicola nella sua interezza: certamente Cronenberg ha compiuto un lavoro incredibili riadattando uno dei romanzi più difficili (anche solo da leggere) di sempre.
Ma Cronenberg fa più di questo, infatti non solo adatta Pasto Nudo al grande schermo, ma gli dà un tocco personale, lo lega alla biografia dello scrittore, interpreta la sua follia e la rappresenta.

Decisamente non un film per tutti, è complesso e disturbante ma per chi fosse affascinato dall'idea di una regia frammentata, dalla Beat generation o semplicemente da un film audace e fuori dagli schemi non può mancare questo appuntamento.


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