domenica 5 marzo 2017

Under the dome - quando i fan fanno serie tv

Vi è piaciuta alla follia Lost ? Mai quanto ai produttori di questa serie.

Tutto richiama Lost e lo urla a gran voce , quindi se vi manca la storica serie dei misteri, qui potrete trovare una magra consolazione.
Dico magra perché è una serie abbastanza sconclusionata, ma andiamo per ordine ...

Sulla tranquillissima cittadina di Chester's Mill, in un giorno come un altro, cala una cupola trasparente, impenetrabile e insonorizzata che separa gli abitanti della città dal resto del mondo.
In preda al panico un piccolo gruppo di persone prende il comando e cerca di mantenere l'ordine mentre si cerca una via d'uscita.
Tra segreti di famiglia, relazioni tese e loschi affari la prima stagione si concentra più sui personaggi e le loro relazioni, cercando di presentarci tutti, introduce però anche il tema delle "stelle rosa" di cui nessuno sa ancora niente.

Nella seconda stagione l'attenzione si sposta maggiormente sul lato trascendente, i problemi di sopravvivenza passano in secondo piano e quello su cui ci si focalizza è il rapporto tra scienza e fede (altro richiamo a Lost) e su quale delle due debba guidare la comunità e le azioni di tutti.
Ora ecco il tasto dolente, la terza stagione ... io vi assicuro che anche fino a qui la serie non era un granché ma si faceva guardare, si poneva delle domande e cercava di dare delle risposte. L'idea della cupola come essere pensante e guida spirituale e amorevole per gli abitanti di Chester's Mill si era ormai creata. Allora perché renderla tutt'altro?

Non voglio fare spoiler ma vi dico solo che in questa terza stagione compaiono alieni, api, bozzoli, una realtà fittizia (Loooost), sciami inutili di farfalle monarca, militari, scienziati (Lost), esperimenti (Lost), uova di ogni colore, stelle categoricamente rosa e chi più ne ha più ne metta.
Tutto diventa confuso e acquista un senso radicalmente discorde da quello iniziale, i personaggi inoltre in tutto questo tragitto non vengono minimamente approfonditi ma rimangono in superficie, stereotipati, in una pallida imitazione di quelli di Lost.
Big Jim è la riproduzione di un tiepido Locke (i due attori sono anche fisicamente simili e vestiti allo stesso modo, per non parlare del cane ), Barbie non è altro che un Jack meno untile e con molta meno leadership, e se Julia voleva essere la nostra Kate beh ... mi spiace ma non c'è riuscita.
Il finale inoltre resta apertissimo e questo non aiuta a trovare un senso negli avvenimenti che appunto non si sono mai conclusi.

Quello che vi posso dire dunque è: se avete nostalgia di Lost e non volete nulla di serio allora datele una chance, se però Lost l'avete amata, o semplicemente vi interessa che una serie abbia un senso ben preciso, questa non è la serie per voi.



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