venerdì 6 gennaio 2017

Misfits - "Ho un super potere, me lo sento nelle palle"

Un gruppo di ragazzi, costretti dopo reati minori ai lavori socialmente utili, ottengono dei superpoteri dopo essere stati colpiti da uno strano fulmine durante un temporale.
Che anche altri nella città abbiano guadagnato delle abilità speciali?
Ma questo gruppo di individui useranno questi poteri a fin di bene, o almeno con uno scopo preciso?
Direi che la questione sta tutta qui: il punto non è fare del bene, ma cavarsela. 
I personaggi di questa serie sono epici.
Dei disadattati spediti per un motivo o per un altro sotto la custodia di un assistente sociale che però dopo il temporale sembra aver sviluppato una violenta aggressività e un'imminente voglia di ucciderli, ce la faranno i nostri eroi?
Nathan, Simon, Kelly, Curtis ed Alisha sono solo i primi nomi di una lunga lista di apparizioni, la serie è infatti strutturata un po' come Skins, i personaggi cambiano durante le stagioni e devo dire che questo è un po' un qualcosa che rovina l'atmosfera.
Vedersi scivolare via quei personaggi ai quali ti sei tanto affezionato lascia un po' con l'amaro in bocca e forse è per questo che alla fine io non sono riuscita ad andare oltre la terza stagione.
Tutto di questa serie è politicamente scorretto, dalle battute, ai personaggi, alle ambientazioni.
Uccidere un'assistente sociale o seppellire un cadavere non sembrano situazioni così macabre se a farlo sono i nostri eroi che piano piano cominciano anche a scoprire il loro poteri: invisibilità per Simon, viaggio nel tempo per Curtis, capacità di leggere i pensieri per Kelly e lo scatenare di violente reazioni sessuali con il tatto per Alisha.
All'appello manca solo Nathan che però il super potere se lo "sente (solo) nelle palle".
La serie è particolare, non la consiglierei indistintamente, diciamo che se vi piace un po' il trash, cercate divertimento e un po' di volgarità non vi disturba più di tanto Misfits è la serie per voi.





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