martedì 11 dicembre 2018

Zootropolis - ci saremo pure evoluti, ma in fondo restiamo sempre animali

Judy Hoops è una semplice coniglietta di Bunnyburrow, destinata, come i suoi genitori e i suoi concittadini, a coltivare carote.
Ma lei coltiva ben altro, come il sogno di diventare un ufficiale di polizia nella grande città di Zootropolis, dove tutti possono essere ciò che desiderano.
Si attiva, dunque, in questo senso e, una volta trasferitasi, frequenta con ottimi risultati l'accademia di polizia.
 Nonostante questo viene discriminata dai suoi colleghi e dal suo capo che non ritengono una piccola coniglietta come lei adatta a un ruolo di tale responsabilità e pericolo.
Viene dunque relegata al ruolo di ausiliario del traffico. 
Durante uno dei soliti e monotoni turni di lavoro, Judy si imbatte nella volpe Nick Wilde, un truffatore che presto diventerà molto più di un casuale incontro per la nostra coniglietta. 
Insieme infatti si ritroveranno, volenti o nolenti, ad indagare sul caso del momento : la scomparsa di 14 predatori dalla città.
Evito di farvi spoiler di qualunque tipo, in particolare per questo film.
Siamo infatti davanti a un poliziesco (un po' noir un po' buddy cop) in piena regola.
E per questi film si sa, il caso è tutto.
Ma in "Zootropolis" c'è molto di più.
C'è il tentativo di raccontare una storia di discriminazione, di persone che vengono etichettate, ma che hanno il coraggio di lottare per far realizzare i propri sogni. 
La città di Zootropoli diventa così, agli occhi di Judy, la terra promessa, il luogo, privo delle idee retrograde della campagna in cui è cresciuta, in cui tutto può accadere.
Ma non è così che andranno le cose.
Anche nella terra promessa, nell'utopistica città dove tutto convive ed è concesso, le etichette continuano ad ingabbiare i personaggi.
La metafora animale qui calza a pennello per farci cogliere la moltitudine di assunzioni che, anche solo a primo sguardo, la società impone su ognuno di noi.
Presupponiamo infatti che l'elefante abbia ottima memoria, che il ghepardo mangi solo carne al sangue e che la volpe sia furba.
 Ma questa storia va oltre tutto questo senza però per tale ragione ricadere nella solita "storia di discriminazione".
Quello che colpisce è infatti la capacità di non presentare un'utopia fine a sé stessa, ma un progetto.
Il film ci dice che non è facile, né scontato, ma è possibile.
Come Judy si avrà bisogno di coraggio, determinazione e una buona dose di ambizione, ma si può effettivamente essere davvero se stessi, senza farsi ingabbiare necessariamente in una descrizione che, spesso, è troppo stretta.
Il film si propone come un poliziesco e dunque non mancano scene d'azione, indagini e u ritmo sostenuto e trascinante.
Troverete pedinamenti, inseguimenti e colpi di scena.
Cos'altro vi devo dire per convincervi ? Correte a vederlo !









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