
La sua vita si svolge tra una piega e l'altra divincolandosi tra le spese per l'apertura del suo nuovo salone, le giocate al superenalotto con il suo amico Chicano e le sedute psicologiche che il giudice ha imposto alla piccola Barbara per la separazione dei genitori.
Sarà proprio in questo studio della ASL che conoscerà lo psicologo Patrizio ( interpretato da Stefano Accorsi) colui che la farà illudere della possibilità di una vita migliore.
I due infatti cominciano una relazione che, se in un primo momento sembra andare a gonfie vele nonostante l'opposizione della figlia e del marito di Fortunata, poi si rivela debole e falsa come tutto quello che caratterizza la classe borghese.
A questa storia si affianca quella di Chicano costretto a vivere con una madre ormai alla porte dell'incoscienza che, a causa dell'Alzheimer, è diventata ormai ingestibile.
Nonostante il film non sia affatto male e tenti d dare un messaggio abbastanza comprensibile durante tutta la pellicola si macchia di quel populismo verghiano che sa tanto di favoletta scolastica.
Il popolino, la classe inferiore è portatrice di verità assolute e valori positivi anche se veicolati male, mentre tutti gli altri ( le persone "con i soldi") non perdono occasione per sfruttarli, ridicolizzarli e giudicarli.
Il film cerca di enfatizzare questo concetto e diventa dunque sopra le righe, esagerato un po' come la recitazione del resto. Scene come quella del manicomio vogliono trasmettere un'intensità che però si perde tra gli urli animati degli attori.
I due temi principali : il tentare la fortuna e la morte, si intrecciano ma non si amalgamano perfettamente nella narrazione, le storie sembrano separate e anche se alla fine si trova un legame questo risulta troppo debole per dare coesione al film.
La pellicola non è però assolutamente da buttare. Bella la regia, che risulta intensa e innovativa e capace di trasmettere subito emozioni, e bella anche la sceneggiatura che comunque incarna lo spirito romano del linguaggio semplice ma comunicativo.
Ottima l'interpretazione di Edoardo Pesce ( il marito di Fortunata) e anche di Nicole Centanni (la figlia) che nonostante la sua giovane età ha fatto impallidire per esempio la mediocre performance di Stefano Accorsi.
Il personaggio migliore e più affascinante è sicuramente Chicano che con la dolcezza e la delicatezza con cui è rappresentato rimane misterioso e poetico.
Vi consiglio quindi comunque di vedere il film perché non è assolutamente male, forse non eccezionale ma da non perdere.
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