lunedì 8 gennaio 2018

The End of the F***ing world - a volte diventare adulti può essere la fine

La serie, basata sull'omonimo fumetto di Forsman, parla di due giovani adolescenti alle prese con il "mondo normale" e la voglia di uscire dagli schemi.
Si, si, lo so che descritta così potrebbe essere anche la nuova serie di punta Disney, ma "The end of the F***ing world" è diversa.

Cominciamo con l'elogiare la scelta di non ambientare una serie del genere in una scuola: niente più banchi, balli scolastici, bulletti che rubano soldi del pranzo o i pantaloni.
James e Alyssa sono due ragazzi particolari, ai margini, lontani da tutti gli altri e incompresi ma sono forti e decisi.
Non si lasciano sottomettere dalle altre persone: le osservano, le usano, le disprezzano.
Sembrano non avere sentimenti, eppure, forse insieme, potrebbero imparare molto l'uno dall'altro.

Dopo aver deciso, più razionalmente che in altro modo, di diventare amici (o meglio fidanzati), i due partono insieme per un viaggio alla ricerca di cose diverse.
Alyssa cerca suo padre, James vuole sfogare i suoi istinti violenti (magari uccidendo la suddetta ragazza) ma certo è che entrambi cercano una nuova realtà.
Il dramedy dall'umorismo british e dai contenuti forti ci regala momenti di una storia d'amore disfunzionale gettati sullo sfondo adolescenziale di due ragazzi, che cercano di affrontare la transizione verso il mondo adulto.
Mondo adulto sinonimo di una maturità che i due ragazzi già ostentano ma che in realtà temono, in quanto non ancora raggiunta.

La sceneggiatura è buona e trova un buon equilibrio fra il dramma, l'introspezione e l'umorismo.
Scelta perfetta per i due protagonisti, che riescono a dare vita a James e Alyssa in modo credibile e naturale.
La colonna sonora, dichiaratamente vintage, si ricollega anche ai costumi e alle ambientazioni.
Tutto di questa serie, sebbene moderna, richiama il passato e la immette, proprio per questo, in un limbo atemporale. Come il turbamento dell'adolescenza stesso, questa serie è sempre valida e porta con successo lo stesso messaggio a qualsiasi spettatore.
Il finale è sospeso, incerto, aperto, perfetto direi, conclude la serie rimanendo coerente con lo stile scelto.

Molti richiedono a gran voce una seconda stagione e credetemi, sebbene comprenda questa richiesta, soprattutto per come ci lascia il finale, non credo avrebbe senso. Questa serie è un viaggio, un'esperienza, fuori dal mondo e dal tempo, unica e irripetibile, come dovrebbe essere anche questa stagione.
Ovviamente consigliata, "The end of the F***ing world" non è per tutti ma sorprende.




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